mercoledì 1 febbraio 2012

Palermo... differenziale!

Forse qualcuno tra i meno giovani se ne ricorderà, ma in Italia fino agli anni sessanta esistevano le cosiddette classi differenziali, nelle quali i portatori di handicap perlopiù mentali seguivano un itinerario scolastico-pedagogico, appunto, "differenziato". Con tutto il rispetto dovuto ai cerebrolesi, sono certo che proprio quello deve essere stato il percorso formativo di un ignoto, attuale dirigente dell'AMIA, l'azienda della gestione dei rifiuti di Palermo, che con una delle sue disposizioni ha creato a non pochi cittadini una situazione che ha, kafkianamente, dell'incredibile.
Veniamo ai fatti. Vivo nel quartiere Noce, uno tra i più popolosi del Capoluogo, e da tanto tempo la mia famiglia ha la sana abitudine di differenziare, per quanto è possibile in maniera spinta, l'immonda immondizia. A molti potrò forse sembrare maniaco, ma ormai non riesco a gettare nel contenitore dell'indifferenziata senza rimorso neppure i pochi milligrammi di acciajo di un punto di spillatrice (è più forte di me). Dopo alterne vicende che preferisco tralasciare, grazie anche alle mie numerose segnalazioni, siamo riusciti ad avere le campane R.D. nelle vicinanze dello stabile. Campane, si badi bene, quasi sempre stracolme, che mi hanno costretto per anni a scrivere più volte al mese all'AMIA per segnalare la necessità di svuotamento. Segnalazioni che, ad onor del vero, hanno quasi sempre avuto in tempi brevi esito positivo e il conseguente svuotamento dei cassonetti R.D.
Come è noto, il nostro ex-Sindaco "Smile", che nei due lustri di fantasmagorica amministrazione, tra i suoi numerosi "meriti e primati" ha quello di aver portato, caso unico in Italia, la R.D. dal 9 al 4%, dal 2010 ha istituito la (controversa) raccolta "portone a portone" (i cui dettagli saranno sicuramente oggetto di un futuro post) che, a colpi di ordinanze successive, è arrivata quasi a ridosso della nostra via. Ebbene, quasi contemporaneamente sono misteriosamente spariti i succitati cassonetti ordinari della R.D. che, si badi bene, giacevano nella zona non servita dal nuovo sistema. Né sono riuscito a trovarne uno nelle vicinanze, per quanto impegno ci avessi messo. Con l'abitazione piena di sacchetti di carta e plastica e mia moglie che minacciava ripetutamente il divorzio, ho provato a segnalare per e-mail all'AMIA più volte il "disguido", ma l'Azienda, questa volta, non mi ha mai risposto, né ho potuto raggiungere telefonicamente un operatore.
Ma ad un suo funzionario incrociato per strada, cui ho esposto il problema (e che molto gentilmente ha chiamato la sua Azienda al cellulare) l'AMIA non poteva non rispondere: "i cassonetti R.D. sono stati eliminati dalle zone di confine per evitare che i residenti della zona porta a porta possano utilizzarli per conferire i loro rifiuti differenziati". Sissignori, non è un refuso, avete letto bene. L'ignoto artefice della disposizione, per non consentire a qualche residente della zona "porta a porta" di usare, immagino saltuariamente, i cassonetti R.D. tradizionali, impedisce di fatto di praticare la R.D. a tutti residenti non coperti da tale servizio! Credo che ogni mio commento sia superfluo: i lettori possono giudicare da sé le capacità gestionali (e mentali) del dirigente. Da parte mia posso solo augurare a quelli che, come me, nonostante tutto si ostinano a differenziare, di non ritrovarsi mai in una "zona di confine" della nostra povera città (confine che peraltro è destinato a lungo a non mutare visto il dissesto finanziaio in cui versano Comune e Azienda).
Questa triste storia ha un triste seguito: con la testa dura che mi contraddistingue sono finalmente riuscito a rintracciare i cassonetti R.D., ma a distanza di ben 700 metri dal nostro stabile.Qui a fianco ho immortalato la spettacolare situazione che ho trovato alla fine della lunga passeggiata. Come si suol dire, oltre al danno... la beffa!

6 commenti:

  1. Quì la domanda nasce spontanea: Perchè ti ostini a differenziare l'indifferenziabile?? E'pur vero che avere la coscienza a posto aiuta l'autostima ma i tuoi scrupoli mi ricordano molto il mito di Sisifo...Mi spiace dirtelo, ma il contenuto delle tue amate campanelle finisce, insieme alle altre immonde immondizie a Bellolampo!!!

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  2. Ciao Anonimo/a, grazie per il tuo commento panormo-fatalista, che peraltro mi aspettavo di ricevere, prima o poi. Non mi ritengo né Don Chisciotte, né tantomeno Sisifo, semmai credo di essere un cittadino normale che avrebbe il piacere di vivere in una città normale di un Paese normale. Ma non credo assolutamente d'essere il solo, persino da queste parti: i recenti fatti maghrebini indicano che la gente qualunque, se "indignata" al punto giusto, è in grado di mandare a casa (o peggio!) i propri "rappresentanti" incompetenti e concussi (e decisamente più autoritari dei nostri) che prima sembravano poter stare eternamente in sella.
    Quanto al contenuto delle campane R.D. che, al di là di casi isolati (e documentati), finirebbe costantemente (e tranquillamente) a Bellolampo (la nostra locale discarica), secondo me trattasi di classica Leggenda Metropolitana. Con tanti pubblicisti "avvoltoj" in giro (come quelli di Striscia e delle Jene), possibile che non se ne sia mai accorto nessuno?

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    1. Però se si attuasse davvero la differenziata e tutto il lavoro organizzativo del riciclaggio, le campane non avrebbero l'aspetto dell'abbandono totale. Se la differenziata a Bellolampo è soltanto una leggenda metropolitana, sembra in ugual misura anche l'attività di riciclaggio.

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  3. Allego per completezza la risposta che l'Ufficio Relazioni col Pubblico dell'AMIA mi ha inviato in data odierna. Aggiungo che nelle "zone limitrofe" non c'è alcuna traccia di contenitori r.d. di carta e plastica.

    Facendo seguito alla Sua mail ,che si riporta in calce, La informiamo che i servizi da Lei richiesti sono stati effettuati, come di seguito relazionato dal nostro Dipartimento Raccolte Differenziate:" i contenitori rd in oggetto sono stati tolti su richiesta del dip.racc., malgrado tutto, il settore rdsn ha provveduto al posizionamento dei contenitori rd nelle zone limitrofe alla richiesta."

    Rimanendo a disposizione per quanto di nostra competenza, si porgono distinti saluti
    Dipartimento Affari del Personale
    Ufficio Relazioni con il Pubblico

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  4. Anche io mi ostino a differenziare con la speranza che altri lo facciano serva, sono una di quelle che sostengono che tante gocce messe assieme formano il mare. Si spera che l'organizzazione comunale migliori e organizzi la raccolta indifferenziata in maniera più razionale. Non dispero

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  5. Cara Anonima,
    la nostra "battaglia" mi sembra simile a quella di salutare sempre e comunque chi non ci saluta e/o risponde mai al nostro saluto: alla fine lo si fa perlopiù per non perdere l'abitudine! Ma aggiungo che comportarsi da signori nei confronti di questa Gran Maleducata chiamata Palermo è veramente dura.
    Ad ogni modo mi associo alla tua speranza: la consolazione è chiunque verrà eletto a primo/a cittadino/a non potrà che essere migliore e più attento/a alla propria città del precedente eletto (e rieletto!).

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